E’ sicuramente diverso guardare il mondo da un altopiano di 2500 metri, dove i paesaggi sembrano capovolti. Fin dall’antichità questa terra era conosciuta come il paese dei regni misteriosi, di favolose ricchezze, come il paese di Punt che, secondo gli antichi Egizi, aveva dato origine ai loro dei.
Nel nord del paese il regno di Axum nacque nel I secolo dopo cristo, e per 700 anni rappresentò un crocevia fondamentale tra Africa e Asia. La leggenda narra della regina di Saba e della sua relazione con il re Salomone da cui nacque il primo re della dinastia etiopica, Menelik I. Ma bisogna attendere a qualche secolo dopo Cristo per incontrare il primo re storico.
Convertitosi al cristianesimo in seguito alla venuta di Ferremnatos (Frumezio), Re Ezana, nel quarto secolo dopo Cristo, diede vita nelle montagne inaccessibili a una delle più antiche nazioni cristiane del mondo.
Nel medioevo questa terra divenne rifugio di numerosi monaci e mistici, e nel nord del paese si trovano ancora numerose chiese e monasteri, alcuni costruiti scavando i fianchi ripidi delle montagne, altri nascosti su sperdute isolette dei suoi laghi: le 11 chiese monolitiche di Lalibela e le oltre 100 chiese rupestri del Tigrai e i 30 monasteri del lago Tana rappresentano una testimonianza storica-architettonica unica al mondo.
Qui i primordi del cristianesimo sono visibili tutt’oggi nei riti arcaici e nella vita quotidiana di centinaia di monaci e fedeli.
Più a sud, lungo le sponde del fiume Awash, sono stati trovati i resti di uno dei nostri più antichi antenati, lo scheletro di Lucy “australopitecus afarensis” risale infatti a 3,8 milioni di anni fa.
Le grandi diversità ambientali dell’ Etiopia ne fanno anche una terra di grandi paesaggi insoliti e stupefacenti. L’altopiano raggiunge le massime altezze con il massiccio delle Simien (Ras Dajen 4600 m), ad est degrada drasticamente ai bordi raggiungendo la depressione del deserto dancalo con -160 m; punto di convergenza di tre placche tettoniche, si tratta di uno dei luoghi geologicamente più attivi della terra con la presenza di numerosi fenomeni di vulcanesimo.
Il territorio scende più dolcemente a sud e ad ovest, dove si trovano rispettivamente la bellissima sequenza di laghi della Rift valley e le immense foreste pluviali delle regioni di Kaffa e Jllubabur.
In questi territori, ancora in certi casi irraggiungibili, vivono popolazioni ancora con forti e autentiche tradizioni africane . Sono allevatori nomadi e con rituali unici e particolari. Dotati di un forte senso artistico, la loro arte si esprime principalmente nella decorazione delle loro capanne o nelle fantasiose e originali decorazioni corporali.
Certo questo paese ha da raccontarci da vicino qualcosa della nostra storia, ed è un bell’esempio di come il mondo possa ancora oggi essere profondamente diverso.
Oggi questa straordinaria ricchezza è diventata accessibile al turismo; i siti storici e archeologici, la grande varietà delle culture, uniti alla naturale ospitalità delle popolazioni d’Etiopia, rappresentano ancora per il viaggiatore un’ occasione di un’autentica scoperta.