Un viaggio di due giorni e mezzo per conoscere le tradizioni della gente guraghe, camminando per i villaggi di Emdbir e Maganasse e la foresta di Wegepecha
La zona del Guraghe è sul margine occidentale della Rift Valley. La terra è fertile e verde, l’aria di montagna, con profumo di eucalipti e di falsi banani. I guraghe sono ben conosciuti in Etiopia perché hanno fama di gran lavoratori e di scaltri commercianti e hanno dei tratti culturali unici: una lingua semitica; il pane preparato lavorando le foglie del falso banano; il kitfo, carne cruda macinata e insaporita; delle grandi capanne circolari, artistiche. Trascorrere un paio di giorni camminando per villaggi è un modo di scoprire questa cultura; compresi antichi riti pagani in una foresta, in quello che è uno dei grandi ambienti Afromontani d’Etiopia, spesso oltre i tremila metri.
Giorno 1. Addis Abeba – Embdbir. Partenza la mattina presto da Addis Abeba in direzione ovest, verso Embdbir. Camminata tra i villaggi guraghe; pranzo alla Missione Cattolica e visita a una delle più belle chiese cattoliche d’Etiopia; in auto verso un villaggio rurale dove amici ci faranno conoscere l’architettura delle capanne, il rito della cerimonia del caffè e il cibo locale. Notte alla missione Cattolica o in hotel a Ghecce.
Giorno 2. Embdbir. Camminata fino al villagio di Maganasse; visita alla scuola e alla clinica della missione cattolica; picnic alle cascate e poi in auto verso l’ambiente Afroalpino della foresta di Wegepecha, dove una volta all’anno si celebra un’antica tradizione pagana. Ritorno ad Embdbir. Notte alla missione Cattolica o in hotel a Ghecce.
Giorno 3. Embdbir – Addis Abeba. Ritorno ad Addis Abeba la mattina, attraversando una strada panoramica fino alla vetta del monte Guraghe a 3400 metri, da dove si vedrà l’ampio paesaggio della rift valley; fermata ai siti archeologici di Tiya e di Melka Kunture e arrivo ad Addis Abeba nel primo pomeriggio.